Corsi di italiano per stranieri all’Oratorio San Luigi
Per sviluppare il vero potenziale di chi migra nel nostro territorio è necessario rafforzare un processo di inclusione attraverso la lingua perché riteniamo che l’apprendimento dell’italiano acceleri il processo di inserimento nella società in cui si vive.
Partendo da questo semplice presupposto, la Caritas di Fara Gera d’Adda, in collaborazione con due insegnanti in pensione, con il supporto della mediatrice culturale marocchina Maria Abaftouh, nei locali dell’Oratorio San Luigi, ha attivato, dal 2023, dei corsi di italiano per stranieri.
Così facendo si è inteso promuovere l’incontro, la conoscenza e l’integrazione tra gli italiani e gli immigrati che vivono, studiano e lavorano a Fara Gera d’Adda.
A questo corso partecipano soprattutto donne che non lavorano e che, pertanto, hanno più difficoltà ad imparare la lingua in quanto non facilitate nello scambio dialettico con i propri colleghi.
Gli “studenti” sono di nazionalità diverse: marocchina, egiziana, albanese, domenicana, senegalese, indiana, statunitense, ucraina. Questa esperienza di volontariato ha maturato in tutti noi una solidarietà consapevole capace di condividere i valori di libertà, giustizia e pace per tutte le persone alla ricerca di una diversa speranza di vita. Ha maturato, inoltre, un’esperienza collettiva, tra insegnanti e studenti, di cittadinanza attiva volta a superare i limiti del concetto di integrazione e che abbia come obbiettivo finale un modello di società basata sul bene comune e sulla convivenza.
Per fare questo non è indispensabile avere la qualifica di “insegnante”, basta riconoscere che ogni immigrato ha il bisogno, ma soprattutto il diritto, di apprendere la nuova lingua del paese in cui vive e lavora. Ovviamente ci vuole impegno e tempo da dedicare alla preparazione delle lezioni ad hoc, all’ideazione e alla preparazione dei momenti, anche conviviali, di condivisione con i partecipanti al corso ma tutto questo è ben ripagato dall’idea di poter essere utile e di aiutare le persone più deboli ed in difficoltà.
Il confronto con altre culture e realtà ha arricchito tutti, sia studenti che insegnanti, e ci auguriamo che questo corso continui anche negli anni futuri e che un giorno, non molto lontano, ci possa essere un racconto, in lingua italiana, delle proprie tradizioni e della propria cultura.