Il mese di ottobre, momento vivo della nostra fede
La comunità di Badalasco si stringe a festa attorno alla sua chiesa dedicata a Maria Madre di Dio. A partire dal 1931, la Chiesa cattolica, per decisione di Pio XI, fissò le celebrazioni liturgiche nella seconda domenica di ottobre.
La riforma liturgica del rito romano operata da Giovanni XXIII portò nel 1969 questa festa a solennità, facendola coincidere con l’inizio dell’anno: il primo gennaio di ciascun anno, la Chiesa celebra Maria Madre di Dio. Questa scelta voleva celebrare la Madre di tutti i viventi, protettrice dell’umanità che si accinge ad iniziare il nuovo anno.
La nostra piccola comunità ha voluto mantenere le originarie tradizioni, ed è così che ottobre costituisce un momento vivo della nostra fede. Ritrovarsi davanti a Lei, affidarle le nostre gioie e i nostri dolori, le nostre fatiche e le nostre preoccupazioni. Riconoscere anno dopo anno il Suo esempio come guida per il nostro cammino sempre più incerto e faticoso è un momento rigenerante. Il cuore riposa nel silenzio e nella preghiera.
È un momento importante per fermarsi e centrarsi, per scoprirsi parte di una tradizione lunga secoli, voluta e realizzata dai nostri avi; è il tempo però anche di passare a nostra volta il testimone alle future generazioni, con dedizione e coerenza. È il momento in cui, la nostra comunità si scopre uguale e cambiata, in cui l’operosità e la spiritualità coesistono in una festa che vive grazie all’impegno e alla volontà di tutti.
Maria, modello di umiltà e di servizio, ci guida nella nostra vita, ci invita a trovare tempo per diventare collettività. Ed è in questo spazio di riposo, di pausa dalla frenesia del quotidiano, di ritorno alle tradizioni popolari e contadine, nella semplicità delle cose spontanee che possiamo far fruttificare la nostra interiorità.
Come i campi che ad ottobre riposano, in vista dell’inverno. Come la terra che, dopo i ritmi intensi dell’estate, rallenta e dorme, per favorire la formazione di nuovi germogli e regolare la produzione di nuovi frutti. Con questo significato ulteriore all’interno delle celebrazioni dedicate a Maria Madre di Dio, ci fermiamo a riflettere e rendere onore a coloro che dedicano la loro vita alla cura della terra. Gli agricoltori e i contadini, con la loro instancabile dedizione, ci offrono ogni giorno il dono prezioso del nutrimento. Questa celebrazione è un momento per riconoscere l'importanza della loro opera silenziosa e indispensabile.
Lasciamoci coinvolgere dall’atmosfera ritrovata delle nostre tradizioni e origini, partecipando ai momenti liturgici del triduo (8-9-10 ottobre) e godendo di momenti di convivialità sotto il capannone. Lasciandoci attrarre da Maria, accompagnandola in fraterna processione per le vie del nostro paese. Seguiamo il suo esempio: lei con il suo “SÌ” pronto e disponibile ci invita a impegnarci e a metterci in cammino per ritrovare noi stessi e per fare comunità.