Importanza della Festa Patronale per un paese


Ho notato con piacere che molte chiese in Italia sono dedicate a Sant’Alessandro.

Per noi faresi, non solo è il patrono della città e della Diocesi di Bergamo, ma è anche il nostro Patrono, che quest’anno la sua festa è resa ancor più solenne perché ricorre anche il 90° Anniversario della Dedicazione della nostra chiesa parrocchiale, avvenuta il 25 agosto 1934 fatta dall’allora Arcivescovo di Milano Cardinale Ildefonso Schuster.

È una occasione da vivere con tanta gioia e gratitudine pensando soprattutto a tutti coloro che con impegno lodevole, nonostante i tempi economicamente ristretti, si sono dati da fare per realizzare ciò che è il centro della vita religiosa di Fara Gera d’Adda.

I nostri antenati, quindi, hanno voluto con decisione un luogo speciale in cui, nelle gioie e difficoltà della vita, potervi entrare per incontrare il proprio Signore ringraziandolo per la sua presenza in mezzo a noi e chiedergli quegli aiuti che il cuore desidera per una vita buona.

Anche quest’anno quindi e a maggior ragione ci saranno occasioni per fare festa.

La Festa Patronale dunque porta con sé questa opportunità di ritrovo. Di stare insieme con amicizia, tanto da rigenerarsi anche psicologicamente, al punto che alla ripresa dei propri impegni appariranno meno faticosi.

Ben vengano quindi le serate di festa sulla piazza del paese perché aiutano a riqualificare la vita come comunità che sta insieme per condividere momenti belli nella gioia fraterna. Ma vivere una festa patronale non deve farci dimenticare la nostra vocazione cristiana avuta già dal Battesimo.

Essere cristiani non vuol dire non divertirsi. Non vuol dire rinunciare agli aspetti gioiosi della vita, ma vivere in pienezza la vita nei suoi aspetti diversi, anche se a volte un po' problematici, e quindi non perdere di vista il proprio rapporto con Dio.

Anzi, é nel rapporto profondo con Lui che la vita, nonostante i problemi, prende colore e significato.

Per questi motivi, sarebbe bello che ciascuno di noi sapesse vedere nell’uomo-soldato e Patrono Alessandro la figura illuminante del vero cristiano.

Anche lui ha avuto difficoltà nella vita, infatti per procurarsi da vivere si é arruolato nella legione Tebana a servizio dei capi di allora. Con i problemi del suo tempo si é trovato in un mondo toccato da guerre e da ideologie pagane, magari facili e avvincenti, tanto da permettersi facilmente ogni compromesso magari calpestando il giusto diritto anche del più povero.

Sicuramente anche l'uomo-soldato di allora sarà stato tentato di farsi giustizia con la violenza o con il raggiro del più debole. Ogni momento storico porta con sé occasioni di bene ed insidie malvagie. Stupisce comunque il fatto che il soldato tebano Alessandro, nonostante il crudo contesto sociale ed educativo in cui è vissuto, sappiamo dalla raccolta di testimonianza su S. Alessandro (Exite flores inclyti) che si è sempre mosso per proteggere, difendere, aiutare, rappacificare ogni situazione violenta.

Anche quando, aiutato da amici ha raggiunto Bergamo, non si è risparmiato nel suo interesse personale nascondendosi, ma ha continuato, nonostante le crude leggi del reggente Massimiano,  a testimoniare la coerenza della fede fino al martirio.  Questo dice quanto il rapporto vero con Cristo, può trasformare l’uomo dal di dentro, rendendolo capace di coraggioso altruismo, sull’esempio del Maestro.

Per solennizzare maggiormente la nostra Festa Patronale, domenica 25 agosto celebreremo in modo solenne la Dedicazione della nostra chiesa parrocchiale con una Messa solenne presieduta dal nostro Parroco Don Andrea. Il lunedì, festa del nostro Patrono, verrà da noi a celebrare l’Eucaristia il Vicario Generale della nostra Diocesi Sua Ecc. Mons. Franco Agnesi. Celebrerà solennemente alle ore 10,30 (unica S. Messa nel giorno di S. Alessandro), alla quale siamo tutti invitati.

Prolungheremo i festeggiamenti alla sera con la solenne processione in cui porteremo con giusto orgoglio  tra alcune vie del nostro Paese la statua di Sant’Alessandro, perché benedica le nostre famiglie, gli ammalati e le persone in difficoltà e aiuti tutti a consideralo come esempio da invocare ed imitare.

Non dimentichiamo che il Patrono è un AMICO, che per antica tradizione o per propria scelta, intercede per portare a Dio Padre le nostre intenzioni e necessità.

 

Don Luigi