Scuola Primaria

Il doposcuola deve offrire dei momenti di accompagnamento extrascolastico che trovano il loro centro non tanto nel fare i compiti, quanto nella relazione educativa. È auspicabile che il coordinatore sia esperto in campo educativo, coadiuvato da alcuni volontari. Opportuno, per creare un clima di fiducia indispensabile nella relazione, un breve momento di accoglienza per salutarsi, fare merenda, scambiare due parole.


Attività rivolte ai bambini di I e II elementare

si propone di offrire uno spazio educativo con l'obiettivo di svolgere attività creative, giochi psicomotori ed espressivi a fianco a lavori più propriamente didattici, rivolti all'apprendimento della lettura e della scrittura. Potenziando le capacità creative del bambino, ci si propone di potergli dare qualche strumento in più che lo rinforzi, lo aiuti a conoscere se stesso e la ricchezza dell'incontro con l'altro.

Attività rivolte ai bambini di III, IV e V Elementare

offrire uno spazio studio che propone attività per favorire l’approfondimento di argomenti, l’acquisizione di un metodo di studio, il rinforzo di alcune abilità scolastiche in un rapporto individuale dove l’apprendimento passa anche attraverso la relazione e l’ascolto.


Scuola secondaria di primo livello

Dall’ingresso alla scuola media, i ragazzi iniziano a staccarsi dai genitori per ricercare la propria identità. Hanno bisogno di autonomia, di trovare un gruppo con cui discutere alla pari, scegliere con chi stare bene ed essere i protagonisti della vita del gruppo.

Allo stesso tempo hanno bisogno di punti di riferimento solidi e competenti, capaci di contenere e guidare le loro energie. Per questo il coordinatore deve avere competenze educative, il volontario deve avere delle competenze tecniche. La ricerca dei volontari potrebbe indirizzarsi tra 18/19enne a cui garantire, in accordo con la scuola superiore frequentata dal volontario, il riconoscimento dei crediti formativi.

Il doposcuola deve offrire ai ragazzi un ambiente educativo e sicuro aperto a tutti, un collegamento tra scuola-famiglie–ragazzi, un valido supporto nello studio, una formazione continua sul metodo di studio per raggiungere l’autonomia.

Il doposcuola deve proporre esperienze concrete scopre e alimenta gli interessi di ciascuno, lascia sperimentare, sostiene le discussioni.

Il metodo di lavoro potrebbe essere quello delle “isole di lavoro”: il volontario con competenze specifiche su una materia, ha un tavolo/postazione nel quale si siedono quei ragazzi che hanno necessità in tale materia e che vengono indirizzati dal coordinatore. Tra i compiti del doposcuola potrebbe esserci quello di aiutare la scelta della scuola superiore per i ragazzi di III media


Scuola secondaria di secondo livello

Non più doposcuola, ma spazio-studio. Un luogo appropriato dove il ragazzo/a trovi uno spazio per studiare, discutere, confrontarsi. Un luogo dove avere sostegno per il discernimento alla scelta dell’università o all’indirizzamento al mondo del lavoro. Un luogo dove fare paleontologia, togliere la polvere, sedimentata, dalle vite dei giovani ragazzi per fare emergere ciò che sono davvero.

Di norma sarà necessaria la presenza del solo coordinatore(paleontologo),che deve essere dotato di competenze educative, di coordinamento ed anche psicologiche per poter cogliere eventuali segnali di disturbi/criticità mostrati dagli studenti.Si può studiare la presenza di giovani universitari che invece di offrire ripetizioni a pagamento a singoli ragazzi (privilegiati quindi dalle possibilità economiche e/o dalle scelte strutturali della famiglia) siano presenti in alcuni momenti dello spazio-studio per fare piccole ripetizioni collettive. La presenza degli universitari potrebbe essere riconosciuta economicamente e/o con altre forme di incentivo al servizio.